NUTRIZIONE & INFIAMMAZIONE: SUA ESPRESSIONE NELLA COMPOSIZIONE E SALUTE CORPOREA

DOTTORESSA ANNALISA GHIGLIA

Nutriamo il pensiero ponendoci delle domande! E quindi…la prima domanda è: che cosa hanno in comune un piede schiacciato, una spina in un dito, il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer, morire di un cancro del colon, un dolore cronico (es. artrosi), avere un infarto del miocardio? L’INFIAMMAZIONE. E’ quindi importante conoscerne la natura, le causa e le sue conseguenze, così come la sua “storia”. A tale proposito la prima descrizione dell’infiammazione compare in un papiro egizio di Edwin Smith (NEW YORK ACCADEMY OF MEDICINE). In seguito nel sec. I d.C., Aulo Cornelio Celso nel suo scritto “DE MEDICINA” definisce i primi 4 caratteri fondamentali dell’infiammazione (segni cinici): CALOR (calore), RUBOR (rossore), TUMOR (gonfiore), DOLOR (dolore). Nel 1844 Rudolf Ludwig Karl Virchow, candidato al premio Nobel nel 1902, pioniere dei moderni concetti della patologia cellulare e della patogenesi delle malattie, aggiunge il 5° carattere all’infiammazione: FUNCTIO LAESA (compromissione della funzione).

Definiamo ora meglio cosa si intende per infiammazione, chiediamo quindi cos’ è?

L’INFIAMMAZIONE O FLOGOSI è un meccanismo di difesa non specifico innato, che costituisce una risposta protettiva, conseguente all’azione dannosa di agenti fisici, chimici, biologici (es. microbiologici, virali,…), di danni tissutali (es. ischemia, trauma, lesioni fisiche o chimiche, termiche, irradiazione, alcune sostanze chimiche ambientali,…) e di corpi estranei (es. schegge, sporcizia, suture,…), di reazioni immunitarie e reazioni di ipersensibilità.

Gli obiettivi finali dell’infiammazione sono: eliminare, diluire o neutralizzare la causa iniziale di danno cellulare o tissutale; restringere e confinare il danno; rimuovere le cellule ed i tessuti danneggiati; avviare il processo di riparazione del danno.

Da qui scaturisce un’altra importante domanda da porci: se l’infiammazione è un meccanismo naturale e protettivo necessario per la sopravvivenza dell’essere vivente che cosa ha alterato questo sistema? Perché la maggior parte delle persone soffre di disturbi derivanti da un alto livello di infiammazione? La risposta è complessa. Si è alterato l’equilibrio. La risposta infiammatoria, infatti, è la risultanza di due forze che continuamente si fronteggiano: una pronfiammatoria e una antinfiammatoria. Ambedue queste azioni sono sotto il dominio di ormoni e esplicate in modo significativo (non esclusivo) da molecole definite CITOCHINE. Da questo equilibrio dipende lo stato di salute o di malattia. Virchow nei suoi scritti aveva già sottolineato che le malattie non sorgono da organi o tessuti in generale, ma nelle cellule. A tale proposito le CITOCHINE sono molecole dell’immunità innata prodotte da diversi tipi cellulari e mediano diversi processi fisiologici (es. risposte immuni; difese dell’ospite contro infezioni da virus e da parassiti; risposte infiammatorie e della febbre; riparazione delle ferite; rimodellamento dei tessuti; metabolismo, proliferazione e differenziazione cellulare). Alcune citochine (es. IL1 e TNFalfa) rivestono un ruolo importante nella promozione e sviluppo dell’infiammazione. E’ stato dimostrato come le cellule del tessuto adiposo viscerale producono adipochine, appartenenti alla famiglia delle citochine pro-infiammatorie, responsabili di disfunzioni endocrine e metaboliche (es. ipertensione, dislipidemia, iperglicemia, diabete,…).

È l’infiammazione il motore delle più temute malattie dell’età media ed avanzata. Favorisce la proliferazione di cellule anormali facilitando la loro trasformazione neoplastica. A tale riguardo, il Dr. Alberto Mantovani, vincitore del Premio Europeo di Oncologia 2016, ha dimostrato come il microambiente infiammatorio che circonda la cellula tumorale costituisca una nicchia ecologica essenziale per lo sviluppo e la progressione del cancro.

L’INFIAMMAZIONE costituisce quindi la CAUSA ED EFFETTO DI MALATTIE E PATOLOGIE VARIE interessando diversi organi: il cuore (aterosclerosi, infarto); il cervello (Azheimer, depressione); il Sistema Immunitario (cancro, fibromialgia); gli organi endocrini (diabete, sindrome metabolica); la pelle (rughe, cellulite), le ossa (osteoartriti),…

Esistono vari tipi di infiammazione: acuta, subacuta, cronica, silente. L’INFIAMMAZIONE SILENTE attacca le cellule e vari organi, per molto tempo non determina sintomi evidenti (è “silenziosa”!) ma dopo un tempo relativamente lungo si manifesta con l’insorgenza di malattie cronico-degenerative a carico dei più disparati organi. E’ misurabile attraverso parametri di laboratorio, quali l’esame della PROTEINA C REATTIVA (PCR).

Abbiamo fino qui definito la natura e gli effetti dell’infiammazione, chiediamoci ora: quali sono le CAUSE PRIMARIE DELL’INFIAMMAZIONE? i cibi trattati, industriali; deficit di nutrienti (assunzione di grassi, alte quantità di carboidrati, cibi raffinati); abitudini alimentari e stile di vita scorretti (es. sedentarietà). In particolare CAUSE D’INFIAMMAZIONE SILENTE sono rappresentate da: obesità viscerale; eccessiva produzione di radicali liberi; AGEs (Advanced Glycation End products); fumo; stress e deprivazione cronica di sonno; declino di testosterone DHEA ed estrogeni; alterata funzione degli emuntori (rene, fegato, polmoni, pelle,…); intossicazione della matrice cellulare; omocisteinemia elevata,…Indicatori della presenza di infiammazione silente sono infatti rappresentati dal sovrappeso, l’assunzione di determinati farmaci, disturbi del sonno, la sensazione continua di affaticamento, il desiderio di carboidrati,…

Eccoci giunti alla domanda che più ci coinvolge attivamente: come fare a prevenire e contrastare l’infiammazione? Diversi sono gli strumenti applicabili per ELIMINARE O RIDURRE L’INFIAMMAZIONE (è soprattutto importante intervenire sulla viscerale SILENTE!), tra cui l’utilizzo di farmaci antinfiammatori (attenzione all’abuso!), il controllo genico ed ormonale, il controllo della dieta (dieta varia e con tutti i componenti nutrizionali per il mantenimento di un peso ideale) e delle abitudini di vita, l’integrazione con sostanze naturali (anti infiammatorie es. omega 3, vit C, vit D,..).

Una nutrizione adeguata quindi consente di contrastare/controllare e soprattutto prevenire uno stato infiammatorio dannoso (soprattutto se viscerale!). La dieta dovrebbe essere antiinfiammatoria, anti ossidante, mirata a sospendere il sovraccarico tossico (es. escludere o limitare al minimo additivi, metalli pesanti, pesticidi, cibi spazzatura da Fast food, alimenti preconfezionati da industria alimentare, da allevamento ed agricoltura intensivi e alimenti raffinati) e al recupo dell’energia [DIETA BIOENERGETICA con CIBO AD ALTA PERFORMANCE metabolica e regolativa e ELEVATA DENSITA’ (qualità) nutrizionale degli alimenti].

Possiamo concludere che la prevenzione ed il controllo di uno stato di infiammazione sia molto importante, soprattutto in riferimento alla componente viscerale silente, caratterizzata da progressione e promozione di patologie croniche degenerative, attualmente in aumento. Tale obiettivo è perseguibile attraverso l’ottimizzazione dei vari aspetti della vita personale (aspetto clinico ed eventualmente terapeutico; nutrizionale del corpo e della mente; l’attività fisica), consentendo il raggiungimento e mantenimento della PERFORMANCE. Ciò significa mantenere costante e duraturo lo stato di massimo rendimento dei sistemi di reazione metabolica e regolazione neuroendocrinoimmunitaria, ossia REGOLAZIONE ORMONALE, METABOLICA, DEL SISTEMA IMMUNITARIO E NERVOSO, DEL MICROBIOTA (es. intestinale), EMOZIONALE,…

Ultima domanda: sono consapevole del mio stato di infiammazione e voglio stare meglio?

Dott.ssa Annalisa Ghiglia