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FARMACI DA NON RITENERE INNOCUI ANCHE SE DA BANCO

Il passaggio di molti farmaci dalla prescrizione al banco, li ha trasformati in caramelle ad uso libero.

Se già la fitoterapia deve essere accorta e spesso non prima di effetti collaterali indesiderati se utilizzata senza criterio, l’uso di farmaci da banco potrebbe essere fatale e ridurre le aspettative di vita.

Il velocizzare l’acquisto senza consulto favorendo le case farmaceutiche non è esente da responsabilità soprattutto del ministero della salute.

Sento spesso e con molta facilità dare a bambini per poca febbre subito tachipirina. La febbre che e’ un mezzo di difesa del corpo contro le infezioni deve essere controllata solo se alta da mettere in pericolo la vita stessa. A volte per 37,5 o 38 già viene usata la tachipirina ( nome commerciale per paracetamolo ) e questa abitudine viene spesso utilizzata anche dagli adulti.

Il paracetamolo è uno dei farmaci da banco più rischiosi e ci troviamo quasi di fronte a una epidemia di utilizzo con una vendita del prodotto schizzato alle stelle. Il paracetamolo è infatti tossico per il fegato e lo è ancora di più nei bambini se usato incautamente e senza consiglio del medico o farmacista. Ogni anno si contano nel mondo migliaia di morti da eccessivo uso di questo medicinale. Ancora di più sono i ricoveri e le steatosi epatiche indotte dall’uso di questa sostanza. Pensate che negli stati uniti dove registrano tutto quasi il 50 % delle insufficienze epatiche dei bambini sono dovute ad avvelenamento da paracetamolo. C’e’ un altro aspetto interessante di questo farmaco. Agisce sulle emozioni. In uno studio effettuato dalla Ohio State University si è  visto come le persone che usavano paracetamolo rispetto a un placebo avevano meno empatia nei confronti di estranei ( sarà per questo che il mondo sta diventando cosi indifferente al prossimo ? ). Ovvio si tratta di una estremizzazione, ma meglio non prendere la tachipirina se si devono fare incontri importanti di lavoro.

Il dolore e la febbre sono aspetti importanti della nostra vita e dobbiamo affrontarli, ma dobbiamo essere coscienti che i farmaci da banco non sono banali e innocui.

L’aspirina che molti assumono quotidianamente è  ultimamente oggetto di attenzione soprattutto da quanto la farmacologia e la genetica si sono avvicinate a tal punto da ritenere che la comune aspirinetta che tutti assumono, per qualcuno potrebbe fare più male che bene. Quindi come sempre si fa bene da una parte, ma attenzione agli effetti dall’altra e l’assunzione a vita viene quindi messa in discussione.

Molti farmaci sono stati poi ritirati dal commercio anche se sembravano perfetti quando messi in vendita e avevano superato tutte le primordiali fasi di studio. Essere interessati a alla propria salute, fare attenzione a cosa mangiamo e a come il cibo interagisce con i farmaci che si assumono, fare attenzione a non curarsi da solo sia che si tratti di fitoterapia che di medicine. Fare attenzione che lo stesso medico non sia troppo veloce nel prescrivere e poco attento agli stili di vita, è fondamentale per riconoscere quello che funziona da ciò che potrebbe non solo non funzionare ma causare anche danni. Oramai è di dominio pubblico lo scandalo che ha visto coinvolti le case farmaceutiche americane, i medici che prescrivevano e l’organo di controllo americano la FDA e che ha causato centinaia di migliaia di decessi in pochi anni per un uso di farmaci che causavano dipendenza e tutto con il solo scopo di aumentare il fatturato e quindi il valore della azioni della casa farmaceutica in questione.

Questa relazione di denaro in un mondo fatto di corruttibili disposti anche a prostituirsi pur di guadagnare o assicurarsi un posto impone da parte nostra comuni mortali una attenzione maggiore e una critica maggiore oltre che a una informazione continua per non essere facilmente ingannati

VITAMINA D ANZIANI E PERFORMANCE MUSCOLARE

Uno studio cerca di fare luce sul rapporto tra integrazione di vitamina D e performance muscolare

Negli studi osservazionali, basse concentrazioni di 25-idrossivitamina D (25[OH]D) (<30 ng/mL [<50 nmol/L]) sono state associate a debolezza muscolare e prestazioni fisiche compromesse. Tuttavia, l’effetto dell’integrazione di vitamina D sui cambiamenti nella forza muscolare e nelle prestazioni fisiche in studi controllati randomizzati è stato misto.

In questo studio controllato randomizzato in doppio cieco, 136 adulti a bassa attivita’ [punteggi SPPB (Short Physical Performance Battery) ≤10] di età compresa tra 65 e 89 anni con concentrazioni di 25(OH)D da 18 a <30 ng/mL sono stati assegnati in modo casuale a 2000 UI/die di vitamina D3 o placebo per 12 mesi. La potenza delle gambe degli arti inferiori (risultato primario), la forza della gamba e della presa, SPPB, timed up and go (TUG), l’oscillazione posturale e la velocità dell’andatura e i parametri spaziotemporali (risultati secondari) sono stati valutati al basale, 4 e 12 mesi. Un sottogruppo (n = 37) è stato sottoposto anche a biopsia muscolare al basale e 4 mesi e sono state valutate la composizione delle fibre muscolari e le proprietà contrattili.

L’età media ± DS dei partecipanti e i punteggi SPPB al basale erano rispettivamente di 73,4 ± 6,3 anni e 7,8 ± 1,8. Le concentrazioni medie ± SD 25(OH)D al basale e a 12 mesi erano 19,4 ± 4,2 ng/mL e 28,6 ± 6,7 ng/mL nel gruppo vitamina D e 19,9 ± 4,9 ng/mL e 20,2 ± 5,0 ng/mL nel gruppo placebo gruppo per una differenza media ± SE di 9,1 ± 1,1 ng/mL (P <0,0001).

Tuttavia, non ci sono state differenze nella variazione della potenza della gamba, della forza della gamba o della presa, del punteggio SPPB, del TUG, dell’oscillazione posturale o della velocità dell’andatura e dei parametri spaziotemporali per gruppo di intervento oltre i 12 mesi o la composizione delle fibre muscolari e le proprietà contrattili oltre i 4 mesi.

Negli anziani con concentrazioni di 25(OH)D da 18 a <30 ng/mL, la randomizzazione a 2000 UI/die di vitamina D3 non ha comportato miglioramenti nella potenza delle gambe, nella forza o nelle prestazioni fisiche o nella composizione delle fibre muscolari e nella capacità contrattile proprietà.

Cio ovviamente non toglie nulla alla importanza della integrazione di vitamina D se carente, ma esagerare sulle proprieta’ di un integratore sulle funzionalita’ muscolari puó accadere spesso. Ulteriori studi sono necessari, ma ricordiamoci che integrare e’ importante se ci sono carenze e se la dieta è carente

dr. marco zanetti

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0002916523473509