Oman: tra deserti e rose

di. Dott.ssa Cristiana Lo Nigro

Oman: Paese magico e intrigante dai mille volti e dalle mille sorprese, che recentemente ho visitato. Mi aveva incuriosito il padiglione Expo dedicato al Paese, dove per la prima volta ho ammirato in tutto il loro splendore le rose della Montagna Verde (Hajar).

Infinitamente superiore l’emozione di percorrere i sentieri di Jabal Akhdar, la parte più alta del massiccio di Hajar. Sembra un miraggio, a 2000 m sul mare, in una zona arida, scoprire intere terrazze fiorite e migliaia di cespugli di rose dall’intenso profumo (Rosa damascena, la regina delle rose).  

I souk sono tutta un’esplosione di colori e profumi inebrianti. Sugli scaffali si trovano spezie di qualsiasi tipo: incenso, petali di rosa, chiodi di garofano, cumino, coriandolo e officinali di cui la medicina tradizionale fa largo uso, bevande ed elisir di dolcezza paradisiaca ottenute dalla distillazione delle rose, che secondo la tradizione, fanno bene al cuore.

Gli abitanti dei villaggi distillano l’acqua di rosa («attar»), seguendo un procedimento antichissimo: i petali, raccolti al mattino presto, vengono messi a riposare in una ciotola di argilla (borma) per 90 giorni. All’interno di essa vi è un piccolo recipiente di metallo, mentre l’apertura è coperta da un altro recipiente di metallo pieno di acqua fredda. Una volta che il borma è sul fuoco, si condensa nel recipiente più piccolo il distillato di acqua di rose.

L’acqua di rose sembra racchiudere, dal tempo delle Mille e una notte, segreti di salute e di bellezza. Grazie ai suoi principi e all’elevato contenuto di vitamine (in particolare C, B ed E), ha effetti antinfiammatori e decongestionanti; stimola il sistema immunitario e nervoso, combatte l’invecchiamento e aiuta la guarigione delle ferite.

Inutile dire che sono rientrata in Italia con la mia provvista di Attar.

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