Dalla rubrica “cose strane” dal mondo “El Curanderismo” nella tradizione latino – americana Dott.ssa Lo Nigro Cristiana

“El Curanderismo” è un aspetto molto importante della tradizione latino-americana di guarigione folkloristica, che comprende l’uso di erbe, massaggi e rituali quali spiritualismo e misticismo, con le loro relative pratiche.

Si ritiene che i guaritori abbiano un dono divino per la guarigione. La teoria alla base di questa pratica è che Dio ha messo sulla terra erbe curative, poi ha scelto certe persone per incanalare la sua grazia curativa. I guaritori tradizionali ritengono che il recupero del paziente dipenda interamente dalla volontà di Dio.

“El Curanderismo” è una conoscenza quasi sempre tramandata di padre in figlio, che consiste nel ricordare e integrare nell’uomo le sue qualità evolutive, da quando la sua essenza era immersa nei regni inferiori della materia: il minerale per primo, seguito poi dal vegetale e dall’animale.

Nonostante sia diffuso soprattutto in America Latina, lo sciamanismo nacque in Siberia, il termine deriva dalla trascrizione di una parola tungusa Šamen, dove Ša significa ‘sapere’: lo sciamano è il saggio. Nella seconda metà del millennio, attraverso la colonizzazione, il “curanderismo” è penetrato in America Latina dove viene ancora oggi praticato, in Bolivia, Colombia e soprattutto Perù.

I diversi insieme di credenze sono legati agli ecosistemi: l’Amazzonia (selva), l’Altipiano (montagne) e la Costa (deserto). Le erbe utilizzate dai “curanderos” dipendono dall’ecosistema in cui si trovano.

Nell’Altipiano, ad esempio, vengono utilizzate foglie di coca (“foglia sacra”), che sono considerate un alimento spirituale in grado di permettere agli indigeni di vedere il futuro ed entrare in contatto con le divinità (tra cui la “Pachamama”, Madre Terra, la dea dell’agricoltura e della fertilità).

Le cure avvengono attraverso erbe (aloe, agave, cotone selvatico) e forze della natura, che permettono il contatto con l’universo parallelo, dove si trovano gli spiriti. Non esistono, però, regole fisse per vincere un disturbo; il curandero agisce secondo la sua intuizione, ricorrendo anche a canti, danze e strumenti musicali.

Tra le cure più lontane dal nostro modo di concepire la medicina, che sfiorano il rito magico, ricordiamo la purificazione con l’uovo e quella con il porcellino d’india, che rigenerano l’organismo.

La prima consiste nel passare un uovo lungo il corpo del paziente ed è usata per curare il malocchio, l’energia negativa o la “sindrome dello spavento” (caratterizzata da mancanza di appetito, dolori a stomaco e schiena, depressione, febbre …). Alla fine del trattamento l’uovo è cotto e il paziente guarito. Il malocchio colpisce prevalentemente i bambini che viene considerato conseguenza dell’eccessiva attenzione da parte dei genitori oppure causato dall’intensa invidia di qualcuno.

La purificazione col porcellino d’india è altrettanto sorprendente: in questo caso è il piccolo animale viene passato sul corpo del paziente per assorbirne l’energia negativa. Il porcellino muore, ma l’analisi dei suoi organi permette al curandero di identificare l’organo malato del paziente.

In Perù ricorrere a queste pratiche è normale, come per noi lo è chiamare il medico. Il curandero è un personaggio ammirato e fortemente rispettato. Per diventarlo bisogna aver attraversato una grave crisi ed essere stati curati da un altro sciamano.

Ci sono diversi tipi di guaritori ed erboristi: le ostetriche, che assistono le donne nel processo di nascita nella casa delle partorienti, i “sobaderos” (massaggiatori), specializzati in terapia di massaggio, e gli spiritualisti che si concentrano sugli aspetti psicologici del paziente, ne ascoltano i problemi e danno soluzioni concrete alle situazioni di vita quotidiana.

È opinione diffusa che le malattie siano il risultato delle azioni dei singoli, così i guaritori credono che tanto le nostre azioni morali quanto le nostre emozioni influenzino la salute.

Per curare la malattia, i guaritori utilizzano specifici rimedi.

Il the viene preparato dal processo di macerazione in acqua calda delle foglie o dei fiori di piante diverse, a seconda del rimedio che si vuole ottenere. Il the alla menta allevia il dolore di stomaco e la costipazione. La tisana di tarassaco è in grado di eliminare le tossine dal corpo e favorisce la funzionalità epatica. Il the che si ottiene dall’Echinacea stimola la funzione del sistema immunitario. I benefici del the nella pratica dei guaritori tradizionali sono molto importanti per il recupero dei pazienti. Sono usati molto anche gli infusi di tiglio, che hanno proprietà rilassanti e disintossicanti.

Esiste una grande rete di guaritori, sin dai tempi pre-coloniali, che si estende dal Messico alla Patagonia, disciplinata da rigorosi codici etici, che lavora sfruttando la sapienza di una tradizione antica, con una visione del mondo e dell’uomo molto diversa da quella della società occidentale.

Le malattie sono classificate come:

– Naturali: causate soprattutto da uno squilibrio nella triade uomo, cosmo, natura. L’armonia tra l’uomo e il suo ambiente, tra l’uomo e gli dei, tra l’uomo e gli spiriti degli antenati è fondamentale. Una di queste relazioni rotte può provocare una malattia.

La salute dipende dall’equilibrio tra caldo e freddo. Le malattie, il cibo, le fasi della vita e della medicina si distinguono per il loro grado di calore. Ad esempio, l’ipertensione viene considerata una malattia “calda”, causata soprattutto da rabbia o paura.

Per ripristinare l’equilibrio, le malattie “calde” sono trattate con rimedi “freddi” e viceversa.

Tra i rimedi freddi vi sono le banane e il succo di limone. Tra i rimedi caldi le erbe e gli infusi.  

– Soprannaturali: causate da sé stessi, da uno squilibrio spirituale. In questo settore si collocano le malattie psicosomatiche.

Le malattie dovute a cause soprannaturali sono il campo privilegiato in cui il guaritore agisce in modo sensazionale perché la guarigione dipende dal suo potere, che funge da catalizzatore dei poteri delle erbe e delle rituali formule magiche. Una volta che la malattia ha conferito una sorta di incantesimo, il “curandero” si accinge a determinare quale tipo di stregoneria deve usare per contrastarla. Al giorno d’oggi si comincia a rivalutare la medicina dei curanderos e a rendersi conto che, in molti casi, le tecniche proposte costituivano l’unica risposta possibile ai problemi che si ponevano.

                                                                                                          Cristiana Lo Nigro

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